mercoledì 13 giugno 2012

quanto tempo è passato


“Parlando di questo desiderio per la nostra lontana patria, che troviamo anche adesso dentro di noi, sento una certa timidezza. Sto quasi commettendo un’indecenza. Sto cercando di svelare il segreto in ognuno di voi, quel segreto che fa così male che per vendicarvi gli affibbiate nomi come nostalgia, romanticismo, adolescenza; il segreto che si insinua con tanta dolcezza che quando, in ogni conversazione intima, ci si appresta a nominarlo, ci sentiamo a disagio e fingiamo di ridere di noi stessi; il segreto che non possiamo nascondere ne’ rivelare, pur desiderando fare entrambe le cose. Non possiamo rivelarlo perché è un desiderio di qualcosa che non è mai davvero comparso nella nostra esperienza. Non possiamo nasconderlo perché la nostra esperienza lo suggerisce continuamente, e noi ci tradiamo come si tradiscono gli amanti quando sentono pronunciare un certo nome. Il nostro espediente più comune è chiamarlo bellezza e fingere che questo abbia risolto la questione. L’espediente di Wordsworth era identificarlo con certi momenti del suo passato. Ma tutto ciò è un inganno. Se Wordsworth fosse ritornato a quei momenti del passato, non avrebbe trovato la cosa in sé, ma solo la sua rievocazione; quello che ricordava si sarebbe rivelato a sua volta un ricordo. I libri o la musica in cui credevamo risiedesse la bellezza ci tradiranno se ci affideremo a loro;
 la bellezza non era dentro di loro ma passava attraverso loro, e ciò che li attraversava era il desiderio.
Queste cose - la bellezza, il ricordo del nostro passato- sono buone immagini di ciò che desideriamo realmente,
ma se le confondiamo con la cosa in sé, diventano idoli insulsi, spezzando il cuore di chi li venera.
Poiché non sono la cosa in sé; sono il profumo di un fiore che non abbiamo trovato, l’eco di una melodia che non abbiamo udito, notizie di un paese che non abbiamo ancora mai visitato”
(CS Lewis , L’onere della Gloria)

lunedì 19 marzo 2012

un mese dopo...19 marzo, san giuseppe

chissà com'è fare il falegname
stasera prima di mettermi a letto guardavo fuori dalla finestra della cucina e ascoltavo una radio che si sentiva in lontananza. qualche guardiano notturno, nella città finalmente silenziosa
il giorno è un delirio. fa caldo. sono giorni di sole di quello vero africano, anche se spesso la mattina inizia col grigio. ma quasi ogni giorno c'è un pò di sole. e comunque fa caldo, molto
guardavo fuori dalla finestra, che da su una zona simil industriale, di capannoni...un pò di porto e dietro c'è l'oceano. ma è difficile che lo sguardo si spinga fino al mare. così come non è semplice spingere lo sguardo al bello.
ma stasera mi sono detta che vorrei fermarmi di più a guardare e ad ascoltare, quello che c'è fuori.
perchè questo luogo è brutto, poverino. ma non per questo non va guardato. credo si possa guardare senza la paura di rimanerci impigliati dentro.
diciamo che la riflessione prima di dormire è che bellezza e bruttezza dovrebbero stare in una specie di rapporto di osmosi. e deve essere per forza la bellezza che penetra nei tessuti della bruttezza. io ci spero, ogni giorno!

domenica 19 febbraio 2012

analisi logica

non  mi ricordo più la grammatica italiana. non mi ricordo più l'analisi logica. la sto reimparando con Sole, figlio di Marina, che il sabato mattina o la domenica mattina viene qui con il suo libricino intonso su cui fare gli esercizi.
oggi il brano da leggere parlava di un asino scienziato. o più che altro di uno scienziato che leggeva il futuro negli astri e che perde il raccolto del suo campo di grano perchè non ascolta quello che gli dice un contadino che guardando il pelo ed il comportamento del suo asino capisce che sta arrivando il temporale
la natura vince su tutto

la volta scorsa Sole aveva coniato il "complemento di sentimento"
oggi non lo abbiamo trovato
ma in compenso ho scoperto che "col treno" è complemento di compagnia.
splendido

temo la maestra non sarà contenta
ma io molto
e Sole anche

perchè alla fine ha preso "quasi ottimo", in casa Sambo

domenica 5 febbraio 2012

febbraio

l'altra sera tornando a casa dall'ufficio mi si sono avvicinati quattro ragazzini. bambini. prima uno, da solo. mi ha chiesto da mangiare o dei soldi (cosa diverse? la stessa cosa? ancora non lo so. sono confusa). gli ho chiesto dove stanno. per strada. gli ho chiesto come fanno a mangiare. prendiamo dalla spazzatura. erano bambini, ma grandi. in mano delle bottigliette, aperte. sporche. vuote.
mi si avvicinano anche gli altri tre.
mentre tiro fuori dal portafoglio qualcosa, mi si fanno vicini. delle bestioline. dico di fare con calma. si allontanano. delle bestioline.
la banconota nelle mani del primo che si è avvicinato.
dico adesso andate a comprarvi del pane e la settimana prossima passate ancora di qui andiamo insieme a comprare da mangiare. loro mi chiedono dove abito, il numero di telefono.
dico no, ci vediamo la settimana prossima
io sono qui, e voi venite.
madame? Anna, dico
faccio segno di andare a comprarsi da mangiare, adesso. e loro si allontanano. uno smarrito, gli altri smarriti forse per il contenuto delle bottigliette.
io smarrita
loro delle bestioline.
non so cosa ci sia da dire

oggi dico che questo mondo "industriale e produttivo" qui, è finto
e che io sono assetata di Verità.



sabato 21 gennaio 2012

21.01.2012

Sabato giornata tranquilla. sveglia con il secchio sotto lo scaldabagno pieno fino all'orlo di acqua che scendeva dallo scaldabagno in panne.....visita dei tecnici congolesi che pare abbiano sistemato tutto. lo scaldabagno non perde più. speriamo che stasera per la doccia ci sia l'acqua calda.
sono stata a fare un po' di spesa a piedi, sotto il sole. bello, sembrava estate (ora sono arrivate le nuvole...). sulla strada due bambini mi chiedono di comprare per loro del pane. così andiamo insieme alla ricerca di due baguette. e scopro una spartana ma profumatissima panetteria di quartiere, dove trovo anche una pagnotta di pane nero. buono.
mi dico che è semplice rispondere quando qualcuno chiede

domenica 15 gennaio 2012

quando si dice...

...trovare il senso dell'essere qui nella valvola di una pentola a pressione.
ieri sera, andando oltre qualsiasi aspettativa o pregiudizio sulla capacità prettamente maschile di risolvere piccoli problemini tecnici e casalinghi ho sostituito la valvola della pentola a pressione di un'amica...impresa che nessunaltro commensale era riuscito a portare a termine (qualcuno rischiò di affettarsi un dito...)...
e stasera ricevetti un sms dalla padrona della pentola, nonchè amica bizzarra quanto me (Marina), che recitava: "sono troppo contenta! sto usando la pentola a pressione!!! grande amica! grazie baci"
detto ciò mi sembra EVIDENTE il perchè della mia presenza qui
vado a dormire serena




sabato 14 gennaio 2012

Brezsny

La poesia va guardata con la coda dell’occhio”, ha detto il poeta William Stafford. “Se la fissi direttamente non la vedi, ma se guardi un po’ di traverso, eccola lì”. Pensando al tuo immediato futuro, Vergine, sono convinto che potresti applicare la sua definizione di poesia a qualsiasi cosa. Anzi, penso che descriva perfettamente tutti i fenomeni importanti che devi conoscere. Ti consiglio di cominciare a esercitarti a guardare con la coda dell’occhio.

Se guardi con la coda dell'occhio e' come se sempre qualcosa o qualcuno ti fosse accanto
Se guardi con la coda dell'occhio non invadi ma sfiori
Rispetti
Attendi
Intuisci
Ti lasci sfiorare
E intuisci....
E c'e spazio per te
E per chi ti sta accanto

venerdì 13 gennaio 2012

Sabato mattina

Perche' svegliarsi presto il sabato mattina?
Perché anche oggi ufficio....speriamo nel caffè, che ti salva sempre e ti rimette in pace....
Qui la mattina ci sono tracce di una pioggia notturna
E ci sono nuvole che poi lasciano spazio ad un sole caldo
Il cielo poi diventa di un azzurro che ha dentro del violetto

E penso che se questo blog non da spazio a voi ma solo a me va ripensato....forse.....

Vediamo.....

13 gennaio

Oggi mulin a' fufu,carciofi e Basilicata coast to coast

Mentre dormi
M.gazze'

mercoledì 11 gennaio 2012

11 gennaio

E a me quello che piace e' rientrare la sera e sentire questo rumore di notte africana ma soprattutto vedere la gente che silenziosa si parla sottovoce. E mi immagino poi di cosa parleranno...magari pettegolezzi. Perché tutto osservano.

E mi da un senso di calma. La notte immobile e piena.
Un giorno alla volta

E penso e dico che i corpi sono separati ma l'anima e' Una

martedì 10 gennaio 2012

e dunque

eccomi di nuovo in terra africana.
l'arrivo fu lieve, nella notte, dopo un viaggio comodo, più comodo del previsto, viste le premesse fatte di valige mostruosamente pesanti....
la mattina ancora grigia, ma il pranzo soleggiato sulla spiaggia mette voglia di stare, qui
ora la casa è piena di tutto quello che era nelle valige, e mi fa compagnia, insieme a tutto il Resto portato da casa. fatto di facce e abbracci.
alcuni aggiornamenti:
1. la pianta di avocado è cresciuta alla grande
2. la batteria della macchina completamente scarica mi obbligò ad un ingresso sul suolo africano come da manuale (cioè piedi + taxi)
3. la tecnologia telefonica, dopo il giro in Europa, riprese a funzionare regolarmente
4. in casa ci sono un po' troppe formiche per i miei gusti, ma saranno presi provvedimenti a breve
5. domani se c'è il sole in pausa pranzo si va in piscina!!!!

una frase del libro di Erri De Luca ("nel nome della madre"), che sfoglio prima di regalarlo ad un collega, mi lascia addosso pensieri belli:
"Nella nostra storia sacra gli angeli hanno un normale corpo umano, non li distingui. Si sa che sono loro quando se ne vanno. Lasciano un dono e pure una mancanza"

mi riprometto di scrivere, spesso, sapendo che leggerete della mia quotidianità, che è tutto