sabato 17 dicembre 2011
domenica 11 dicembre 2011
sabato 3 dicembre 2011
Madame Colette
Madame Colette mi racconta di quando stava a casa di Serena e Lorenzo, e teneva i loro bambini.....e il secondo bambino lo ha visto nascere....e lo ha visto prima nella pancia della sua mamma e poi quando è nato...è nato ma era come qui li chiamano "figli della sirena"..sono bambini che sembra non abbiano le ossa, non abbiano muscoli e qui li lasciano lì...lasciano che rimangano così..senza forze...quasi senza vita.
ma lei ha visto che non è così "madame...j'ai vu avec mes yeux..."...non sono figli della sirena...perchè ha visto Serena alzarsi tutti i giorni e curare quel bambino..la ha vista prendersene cura, perchè i bianchi le avevano detto che poteva vivere. e Serena tutti i giorni, con amore di mamma, lo ha curato, lo ha fatto muovere, lo ha massaggiato, lo ha messo al mondo per la seconda volta. e madame colette ha visto che è possibile. che non è come dicono nei quartieri dove vive lei. e quel bambino ora cammina, con la sua mamma, il suo papà e suo fratello maggiore. lo ha visto mangiare mangiare mangiare più degli altri bambini. lo ha visto diventare più forte di suo fratello maggiore. per amore di mamma, per amore, semplicemente. per coraggio. e madame colette è tornata nel suo quartiere a casa sua e lo ha raccontato agli altri. ora sa che può essere diverso. anche se quando nasce è figlio della sirena. Mademe Colette dice che non ha mai mai visto una cosa così. e me lo racconta con le lacrime agli occhi. dovevo raccontarlo, a qualcuno. perchè allora le cose possono davvero essere diverse. lo ha visto con i suoi occhi. e lo ha raccontato. come faccio io, ora. e mi tremano le vene.
ma lei ha visto che non è così "madame...j'ai vu avec mes yeux..."...non sono figli della sirena...perchè ha visto Serena alzarsi tutti i giorni e curare quel bambino..la ha vista prendersene cura, perchè i bianchi le avevano detto che poteva vivere. e Serena tutti i giorni, con amore di mamma, lo ha curato, lo ha fatto muovere, lo ha massaggiato, lo ha messo al mondo per la seconda volta. e madame colette ha visto che è possibile. che non è come dicono nei quartieri dove vive lei. e quel bambino ora cammina, con la sua mamma, il suo papà e suo fratello maggiore. lo ha visto mangiare mangiare mangiare più degli altri bambini. lo ha visto diventare più forte di suo fratello maggiore. per amore di mamma, per amore, semplicemente. per coraggio. e madame colette è tornata nel suo quartiere a casa sua e lo ha raccontato agli altri. ora sa che può essere diverso. anche se quando nasce è figlio della sirena. Mademe Colette dice che non ha mai mai visto una cosa così. e me lo racconta con le lacrime agli occhi. dovevo raccontarlo, a qualcuno. perchè allora le cose possono davvero essere diverse. lo ha visto con i suoi occhi. e lo ha raccontato. come faccio io, ora. e mi tremano le vene.
sabato 26 novembre 2011
non capisco come devo fare
per usare questo blog...non so come fare, non so come scrivere. tante cose avrei da raccontare, ma su blog mi chiedo cosa ci si debba scrivere.
per questo metto immagini...mi sembra ci sia più spazio. mi sembra che lascino spazio ai miei pensieri e alla comunicazione con chi legge.
dirò semplicemente che oggi c'è stato il lancio del Progetto su cui lavoro io
e dirò anche che sono rientrata col magone e con il dubbio su quanto ci sia di vero sotto la facciata della cerimonia con i ministri
poi però ho riguardato le fotografie, dei bambini e delle persone
e dico che si va avanti e poi si vedrà
perchè è bello e mi piace e mi sento nella mia pelle
per questo metto immagini...mi sembra ci sia più spazio. mi sembra che lascino spazio ai miei pensieri e alla comunicazione con chi legge.
dirò semplicemente che oggi c'è stato il lancio del Progetto su cui lavoro io
e dirò anche che sono rientrata col magone e con il dubbio su quanto ci sia di vero sotto la facciata della cerimonia con i ministri
poi però ho riguardato le fotografie, dei bambini e delle persone
e dico che si va avanti e poi si vedrà
perchè è bello e mi piace e mi sento nella mia pelle
venerdì 18 novembre 2011
domenica 13 novembre 2011
Dall'immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza di attesa –
e non aspetto nessuno:
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono –
e non aspetto nessuno:
fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:
ma deve venire;
verrà, se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto:
verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene
il suo bisbiglio.
vigilo l'istante
con imminenza di attesa –
e non aspetto nessuno:
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono –
e non aspetto nessuno:
fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:
ma deve venire;
verrà, se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto:
verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene
il suo bisbiglio.
mercoledì 9 novembre 2011
martedì 8 novembre 2011
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